Petizione di Gioventù per i Diritti Umani

lunedì 18 giugno 2007

Lettera al direttore...ADHD: malattia o invenzione?

Egregio Direttore,

ho partecipato alla conferenza "ADHD, disturbo da deficit d´attenzione
e iperattività - Malattia o invenzione?" tenutasi giovedì 14 c.m.
presso la Sala Consiliare del comune di Gassino (TO). I relatori erano
sia Consiglieri comunali che dottori (medico, psichiatra e
neuropsichiatra infantile).
A fine conferenza si è aperto un dibattito a volte anche acceso sulla
questione ADHD e bambini e la proposta di legge regionale per "le norme
in materia di sostanze psicotrope su bambini e adolescenti (N. 405
presentata in regione Piemonte il 20/2/2007)".
Sia il medico che lo psichiatra hanno affermato che non esiste a
tutt'oggi un test biologico che dimostri uno squilibrio di qualche tipo
riconducibile a qualsiasi malattia mentale, mentre nella sua
presentazione il neuropsichiatra infantile ha menzionato "disturbi
psichici in età evolutiva di componente biologica, disturbi psichici
genetici e biologici, ecc.".
A mia domanda diretta nella quale esprimevo di essere confuso visto le
due opposte affermazioni e dove chiedevo chiarimenti se l´ADHD fosse o
no una malattia, mi sono sentito rispondere dal neuropsichiatra
infantile che non è una malattia ma un "disturbo".
È una vergogna che si giochi sulla vita di bambini e persone con
termini come "non è una malattia ma un disturbo" così da poterlo
"curare" con psicofarmaci anfetaminici (è stato detto che il Ritalin e
altri hanno già causato la morte di 400 persone nel mondo) da
dare a bambini di 8 anni quando d'altro canto non si vorrebbero avere
neanche gli spinelli nella scuola!
È uno scandalo ed è incredibile che la "base scientifica" per fare la
diagnosi di ADHD sia composta da banali domandine (come esempio:
" "Spara" le risposte prima che sia terminata la domanda?") simili a
quelle che si possono trovare nei giornali per ragazzi per "capire" se
il "lui" o la "lei" andranno bene come coppia o come amici a seconda
del punteggio risultante dal test.
Non scherzo, purtroppo. È un sistema simile che produce un punteggio in
base al criterio di osservazione di chi esamina il comportamento del
bambino, l´ insegnante della scuola (non una macchina, come un
elettrocardiografo, che misura in maniera invariabile, ma una persona
che "valuta" il bimbo, e quindi estremamente variabile - ogni persona è
diversa dalle altre).
La cosa tragica è che psichiatri e neuropsichiatri infantili ci credono
davvero! Ma dov'è la Scienza?
Ho il forte sospetto che tutto questo sia spinto da enormi interessi
commerciali delle case farmaceutiche produttrici di psicofarmaci.
Avremo quindi una Società di persone con le varie pillole per
"risolvere" i loro problemi o per non farglieli vedere o percepire
tramite un velo chimico di incoscienza? O sarebbe meglio andare a monte
e capire e aiutare loro a risolvere davvero i loro problemi.
Ovviamente è più semplice e sbrigativo usare una pillola, oltre che
enormemente vantaggioso per le case farmaceutiche.
Dice un proverbio orientale: "se viene da te qualcuno che ha fame, non
dargli un pesce per sfamarlo, dagli la canna e insegnagli a pescare".
A buon intenditore....

Marco Guidetti