Petizione di Gioventù per i Diritti Umani

giovedì 6 settembre 2007

Giù le mani da Gian Burrasca!!!

Presso l'ateneo salernitano convegno sul tema:
'Quel Giamburrasca indesiderato - I rischi dell’abuso di psicofarmaci nel trattamento dei minori'
Fisciano 25 settembre ore 9,30Aula dei Consigli di Facoltà.

“Che bel libro, con la rilegatura di tela rossa e tutte le pagine bianche che non so davvero come farò a riempire!”.
Giannino si sbagliava perché in capo a pochissimi giorni avrebbe messo a soqquadro la scuola, mandato in subbuglio la serenità della famiglia. Il Protagonista de “Il giornalino di Giamburrasca”, romanzo di Luigi Bertelli, meglio conosciuto con lo pseudonimo di Vampa, era un ragazzino vivace e un po’ ribelle.
Carattere impertinente e sbarazzino, scolaro irrequieto, Giannino sarebbe, oggi, per alcuni medici, un caso clinico da curare con il Ritalin: anfetamina prodotta dalla Novartis che oggi costituisce il 90% delle cure somministrate ai "pazienti" affetti da ADHD (Attentino Deficit Hyperactivity Dosorder), sindrome dell’iperattività e dei disturbi dell’attenzione.
Il Metilfenidato (Ritalin) ha 2900 effetti collaterali ed è inserito tra i 300 farmaci ritenuti pericolosi dall’OSM. Eppure se ne consiglia l’uso.
In Germania è largamente prescritto da medici e pediatri che ne autorizzano l’uso per 13,5 milioni di dosi al giorno. Anche la Svizzera non fa eccezione; tra il 1996 ed il 2000, nel Cantone di Neuchatel, il numero di prescrizioni di metilfenidato è aumentato del 690%. E in Italia? Una prima ricerca epidemiologica è stata avviata con il “Progetto Prisma”. Circa 6000 i bambini analizzati, 40 le scuole interessate.
Uno studio che ha analizzato “la prevalenza di disturbi psichici tra i preadolescenti di età compresa tra i 10 e i 14 anni”. Secondo i risultati “più del 7% della popolazione preadolescenziale soffre di disturbi d’ansia...di depressione soffre meno dell’1%...meno del 2% soffre di ADHD”; mentre “i disturbi della condotta colpiscono l’1% senza differenza tra i sessi”. In sostanza “ogni 1000 preadolescenti ci sono circa 90 soggetti con patologie psichiche”; dati che dimostrano come “sia necessario - è scritto nel documento conclusivo del progetto di ricerca - porre al centro della riflessione sui servizi sanitari del nostro paese il problema della patologia psichica in età evolutiva: esiste una questione ‘età evolutiva’ nella società moderna che va affrontata con le dovute risorse e con una programmazione che deve spaziare dalla dimensione sociale a quella tecnico-specialistica”. E’ stato il ‘via libera’ al ritorno del Ritalin negli scaffali delle farmacie. Nuovo lavoro per gli psichiatri; reparti e padiglioni da inaugurare; nuovi guadagni per l’industria farmaceutica (il giro d’affari negli USA ammonta a 900 milioni di dollari annui). Con buona pace di genitori e insegnanti che “risolvono” un problema senza doversi impegnare più di tanto nella ricerca delle motivazioni e delle cause che portano un bambino ad essere il “Giamburrasca” dei nostri giorni. Ma “ siamo certi che tutti questi bambini di otto anni a cui diamo il Ritalin, a 16 anni non lo prendano per loro conto e diventino tossicodipendenti?”: è l’atroce dubbio sollevato dal professor Cancrini.
Questo dubbio e questi problemi sono al centro del convegno organizzato dall’Università di Salerno che si svolgerà il 25 settembre, a partire dalle ore 9.30, presso l’ Aula dei Consigli di Facoltà.

(articolo tratto da www.cilento.it)